Un saluto a Mario Turci, buona fine e buon principio

 

Nel mese di novembre del 2018 Mario Turci ha lasciato la direzione del Museo delle Genti di Romagna, il museo di Sant’Arcangelo di Romagna, che è stato un punto di riferimento nella storia della museografia antropologica italiana.

In una foto lo si vede, svettante e ventisettenne, accompagnare dei visitatori nell’anno della sua nomina, il 1981. Nel 1978 Mario si laurea in Architettura a Firenze, poi nel 1982 in sociologia a Urbino. Dal 1987 al 1991 cerca di diventare antropologo lungo una via francese, seguendo seminari dottorali sotto la direzione di Marc Augé presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi, ma anche se non conclude i corsi antropologo lo diviene collaborando con l’Università di Urbino e in mezzo agli antropologi che da quegli anni frequenta intensamente. Nel 1991 infatti aderisce alla AISEA e diviene dal 1992 coordinatore della Sezione di Antropologia Museale di quella Associazione, e quindi fondatore di SIMBDEA e membro del suo direttivo.

Mario è stato anche membro dell’Associazione dei Musei agricoli e ha fatto parte dell’esecutivo di Icom –Italia . Non essere legato a orizzonti disciplinari ristretti è stata una sua caratteristica. Come lo è stata fare il direttore facendo sempre ricerca e non smettendo mai di cambiare e migliorare il rapporto con il pubblico, nell’etica pubblica del museografo ci è stato esempio e punto di riferimento. Mario è stato forse il Direttore professionale per eccellenza per noi, secondo il modello della ‘Carta delle professioni’ in un mondo di musei DEA dominato da una certa informalità istituzionale, e ci ha anche così aiutato a comprendere i processi di accreditamento, a orientare il nostro mondo museale verso una dimensione nuova. E’ stato anche direttore dell’Istituto dei musei comunali di Santarcangelo. E anche del legame col territorio e della necessità di affrontare i rapporti spesso difficilissimi con la gestione politica amministrativa (Sindaci, assessori, direttori di sistemi) e i suoi problemi .

Poi dal 2004 assume la direzione del Museo Guatelli, nel quadro di un rapporto con la Fondazione Museo Guatelli, nata a Parma tra Regione Emilia e amministrazioni locali, una direzione che è riuscita a far passare il museo dall’essere una straordinaria opera di un collezionista visionario all’avere i requisiti richiesti per l’accreditamento e i far parte dei sistemi regionali e nazionali. Ha fatto molte mostre, ha scritto molti testi e curato vari libri (in particolare il catalogo del Museo Guatelli), ci ha accompagnato e guidato anche con le sue riflessioni e il suo modo di interpretare le ‘poetiche e politiche del museo’.

Ora che è andato in pensione non è che ne possiamo parlare al passato, visto intanto che continua a dirigere il Museo Guatelli ed ha rafforzato la sua presenza anche nell’insegnamento Universitario a Parma e in vari musei che ha ispirato o progettato, lo facciamo solo per un omaggio ‘alla carriera fatta’ e un augurio a quella che si apre e per un ringraziamento per il contributo che ha dato alla museografia italiana in generale e a SIMBDEA in particolare.

Lo ringraziamo con questo comunicato ai soci agli amici e lo ricordiamo anche con le parole che scegliemmo nel 2011 quando gli demmo il premio museo frontiera, è un saluto e un ringraziamento anche al Museo di Santarcangelo che fino ad oggi è stato sede ufficiale di Simbdea, e che ora passa il testimone al Museo delle Marionette di Palermo : Premio museo/ frontiera Simbdea 2011 per il direttore

A Mario Turci, nei trenta anni della sua direzione del Museo Etnografico di Santarcangelo di Romagna, per il suo lavoro tra museo e territorio, tra bilancio sociale e società civile. Nel convegno su La memoria dei contadini abbiamo visto la concretezza del museo aperto agli scambi – anche difficili – con associazioni culturali, dei produttori, dei professionisti, del cibo, della memoria, e istituzioni, comuni, assessorati, musei. Nata a Santarcangelo di Romagna nel 2001 Simbdea riconosce in quel luogo, grazie al museo e al suo direttore, il carattere di una patria culturale, di un campanile di Marcellinara per i musei nel tempo della crisi, un modo di essere nel mondo globale ma situati in una concreta terra.

Pietro Clemente

 

 

 

 

Simbdea, società italiana per la museografia e i beni demoetnoantropologici.

c/o Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino
Piazzetta Antonio Pasqualino 5 - 90133 Palermo

CF: 03251180406
e-mail: segreteria@simbdea.it

h5zw4i - 0pzoxg - mjthr6 - ir3699 - q4ggna - s9x48b - gdf2xf - uv8vx4