In memoria di Antonio Melis (di Pietro Clemente)

Y recuerdo una briza triste por los olivos

l'ultimo verso del "Lamento per la morte di Ignacio", di Garcia Lorca, è dedicato ad Antonio Melis, morto due giorni fa a La Paz a 3560 metri di altezza.

Insegnava lingue e letterature ispano americane a Siena, ed era in pensione come me. Amava insegnare e continuava a farlo. Abbiamo la stessa età. Forse con lui non abbiamo mai parlato di musei, ma tanto invece di antropologia, un pò per il CISAI Centro di America Indigena che aveva creato a Siena con antropologi e linguisti, un po' perché le sue letterature sud americane sono piene di antropologia.

Avevamo fatto molte cose insieme - perfino di politica negli anni '70 - trovandoci nell'interfaccia tra i suoi studi e i miei, che era molto di più che tale nell'opera di Arguedas, un autore che amava e che giocava dentro la sua storia antropologia e letteratura. Oltre ad essere coetaneo era anche un po' sardo Antonio, come me, anche se nato e cresciuto girando l'Italia con la famiglia, e diventato soprattutto veneto: la ricchezza di scherzi, giochi linguistici, ironia era straordinaria nel suo discorso, come il piacere di raccontare.

Aveva - diciamo così - migliorato l'ironia dei sardi con quella dei veneti. Non era del mondo dei professori universitari avari, ma del raro mondo di quelli generosi, per ampiezza di studi, passione dialogica, coinvolgimento degli studenti, ricchezza di imprese editoriali. Ci incontravamo spesso intorno alla poesia improvvisata dei poeti toscani, e laziali, in cui aveva largamente immerso quella dei cubani, dei paraguaiani e di altri improvvisatori latino-americani.

Era anche un maratoneta non salutista, amava il vino e la buona tavola e correva correva correva anche nelle maratone di New York. Eravamo proprio in tanti a stimarlo e a volergli bene. Doveva proprio morire lassù?

Che si saranno detti con la signora morte che già da un po' dialogava con lui e sulla quale scherzava?

Si è voluto fermare nei luoghi del mito e della morte del Che?

Continueremo a leggerlo e ricordarlo. Gli avevamo dedicato in tanti questo libro in omaggio per i 70 anni: America Latina. Variazioni per Antonio Melis. A quelle con dolore aggiungo queste ultime variazioni.

 

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