ICOM - Esposizione di resti umani

 
 
PRESA DI POSIZIONE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DI ICOM ITALIA RELATIVA AD UN ESPOSTO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MUSEI SCIENTIFICI IN MERITO ALL’ESPOSIZIONE DI MATERIALI CULTURALMENTE SENSIBILI – RESTI UMANI
 
Roma, 7 giugno 2013
 
L’Associazione nazionale musei scientifici ha scritto, il 17 febbraio 2011, a Elena Corradini e Antonio Russo, docenti dell’università di Modena e curatori della pubblicazione “Musei Universitari Modenesi”, per manifestare il “disagio e la preoccupazione” provati di fronte a immagini presenti nel volume con queste didascalie: “Scheletro di nubiana e relativo preparato tassidermico la cui cute fu modellata su di un calco in gesso, realizzato dal Lei (1866), “Scheletro con relativo preparato tassidermico di un maialino con due teste, colonna vertebrale doppia e due code”.
L’Associazione richiama nella lettera gli articoli che il Codice Etico dell’Icom per i musei dedica alle modalità di trattamento ed esposizione di resti umani nei musei, gli episodi salienti della riflessione sulla materia da parte della comunità professionale internazionale e, infine, la nota questione della richiesta di restituzione di resti umani da parte di alcuni governi stranieri.
”Al di là delle sue implicazioni deontologiche, riteniamo quindi – prosegue l’associazione – che la pubblicazione dell’illustrazione sopra citata sia non solo inopportuna, ma anche pericolosa. Desideriamo infatti evidenziare il rischio che questa immagine possa divenire pretesto per una campagna mediatica scandalistica che inevitabilmente arrecherebbe grave danno ai musei che conservano resti umani e più, in generale, ai musei scientifici del nostro paese”.
L’Associazione conclude la lettera invitando i curatori “a ritirare dalla diffusione l’opuscolo in questione”.
Sulla base della valutazione espressa in merito dal Collegio dei Probiviri, Icom Italia, nel valutare la questione, fa presente che gli unici riferimenti possibili sono il Codice etico dell’Icom per i musei (di cui in calce si riportano gli articoli pertinenti) e le modalità con cui di fatto è stato finora interpretato dalla comunità professionale.
Alla luce di queste regole e della prassi, Icom ritiene che i Musei universitari modenesi non abbiano violato con la l pubblicazione delle immagini segnalate da ANMS il Codice etico.
Presa visione del volume, Icom tuttavia rileva che la cura dell’apparato didascalico, pur nella sinteticità richiesta dalla natura editoriale della breve guida divulgativa, non sia sempre puntuale e, a tratti, risulti persino generica (vedi informazioni sulla deformazione dei crani, p.62, paragrafo 2). Nel richiamare agli autori quanto raccomandato dall’art. 4.2 del Codice deontologico, Icom auspica che in futuro ci si attenga con scrupolo al dettato del Codice e si riservi maggiore attenzione alla descrizione dei contesti rappresentati.
 
2.5 Materiali culturalmente “sensibili”
Le collezioni di resti umani o di oggetti che hanno significato sacro devono essere acquisite solo se possono essere collocate in luogo sicuro e trattate con rispetto. Ciò va fatto in conformità con gli standard professionali e con le credenze e gli interessi, se conosciuti, dei membri delle comunità, dei gruppi etnici o religiosi da cui gli oggetti provengono.
 
3.7 Resti umani e oggetti di significato sacro
Le ricerche su resti umani o materiali di valore sacro devono essere compiute nel rigoroso rispetto degli standard professionali e degli interessi e delle credenze delle comunità, dei gruppi etnici o religiosi da cui l’oggetto proviene, se questi sono noti.
 
4.2 Interpretazione degli oggetti esposti
I musei devono garantire che le informazioni fornite nelle esposizioni permanenti e temporanee siano fondate, esatte e tengano nella dovuta considerazione i gruppi sociali e le credenze rappresentati.
 
4.3 Esposizione di materiali sensibili
L’esposizione di resti umani e di materiale sacro deve rispettare le norme professionali e, qualora l’origine sia nota, gli interessi e le credenze della comunità e dei gruppi etnici o religiosi da cui gli oggetti provengono. Questi ultimi devono essere esposti con il massimo riguardo e nel rispetto dei sentimenti di dignità umana propria di tutti i popoli.
 
4.4. Ritiro dall’esposizione al pubblico
Il museo è tenuto a rispondere con prontezza, rispetto e sensibilità a eventuali richieste avanzate dalle comunità di origine di ritirare dall’esposizione al pubblico resti umani oppure oggetti sacri o di valore rituale. Analogamente, dovrà rispondere prontamente a eventuali richieste di restituzione dei materiali. La politica adottata dai musei devestabilire con precisione le procedure da seguire nell’ottemperare a tali richieste.

Simbdea, società italiana per la museografia e i beni demoetnoantropologici.

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