Archivio del futuro
Antropologia ed arte: un grumo nodoso che da tempo coinvolge gli oggetti, le mostre, i musei.
Vincenzo Padiglione lo affronta da anni sui pavimenti, sui muri, sui soffitti degli spazi museali che allestisce, ma ora, da un po', gioca anche direttamente la carta espressiva.
Dal collezionismo fa il salto verso la comunicazione artistica usando gli oggetti come 'tavolozza'.
Oggetti 'desueti' che si fanno protagonisti insieme ai subalterni: così nella mostra "Risarcimenti. Storie di vita e di attesa" le scatole, le valigie, e le sorprese che contengono, gli ex voto immaginari , sono anche sogni dei 'marginali' con cui ha collaborato.
Maestro del Barocco dei subalterni.Ora Vincenzo, nella mostra StraVOLTI , allestita nelle cantine del Castello di Rocca Sinibalda e ancora un po' segreta (con Enrico e Cristina, castellani e ospiti attivi e partecipi) racconta, con le maschere di una sua collezione - riconnesse, rilette, straVOLTE - i drammi del tempo, le sue mescolanze e sorprese.
Segnala il suo Archivio di transiti tra mondi delle cose fatto di maschere come guida ad altre e nuove metamorfosi del mondo e dei nostri stessi volti. Grida con manichini ibridi il dolore delle migrazioni, del lavoro, dell'insipienza. Con idee e rappresentazioni racconta mondi in processo.
L'arte anticipa l'antropologia? Le due si imbricano, si sposano? Non è facile dirlo. Ma trascorrendo nei corridoi della cantina del castello tra maschere in rivolta straVolta o in caduta, sentiamo il vento del tempo che investe i nostri figli e nipoti.
Ed attendiamo la prossima mossa
dell'antropologo-artista-autore.
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